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Il suo golfo, racchiuso tra i rilievi di Punta Lanterna a sud (su cui è posto il Castello Aragonese) e Punta Epitaffio a nord, non è altro che un antico cratere vulcanico, risalente a circa 8.400 anni fa e conservatosi solo per metà, essendo la sua parte ad oriente sprofondata o del tutto erosa dal mare.
Secondo la leggenda, il suo nome deriva da Bajos, un compagno di Ulisse, che qui fu sepolto[1]. In epoca romana, come testimoniato dalle ricche ville, fu luogo di riposo e di villeggiatura frequentato da patrizi romani. la località era infatti famosa per le sue calde acque termali, ricercate per lusso e per la cura delle malattie [2]. Rimane oggi soltanto quella che allora era la parte collinare della città, trovandosi la rimanente sotto il livello del mare, sprofondata a causa di fenomeni bradisismici.
Gli importanti resti archeologici, sottoposti a intense campagne di scavo dal 1941, rivelano una stratificazione di costruzioni, ville e complessi termali, appartenenti ad un periodo storico che interessa la tarda età repubblicana e le età augustea, adrianea e severa. Su un promontorio a strapiombo sul mare, presso l'abitato, sorge l'imponente Castello Aragonese, costruito nel (1495), forse sulle rovine del Palazzo imperiale romano.All'interno del Castello è ospitato il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, che espone alcune delle copie romane rinvenute in loco.
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