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A Capri nei primi anni del Novecento, durante gli scavi per l'ampliamento dell'Hotel Quisisana, fu ritrovato, a circa 5 metri di profondità, uno strato d'argilla rossa mescolato a limo, armi, attrezzi e resti d'ossa dell'Età Paleolitica. Questi resti erano ricoperti da cenere e lapilli d'origine vulcanica, dunque antecedenti alle eruzioni flegree. Fonti storiche frammentate e vaghe non ci permettono di ricostruire con esattezza il periodo greco a Capri. Testimonianze della presenza dei Greci a Capri sono le Mura Greche, in opera poligonale nei pressi della Piazzetta; la Scala Feniciaetc…Capri cominciò ad avere grosso rilievo nelle vicende politiche e militari di Roma quando Ottaviano, non ancora Augusto, nel 29 a.C. vi sbarcò e, rimasto affascinato dalla bellezza dell'isola, la tolse a Napoli, dandole in cambio Ischia. Dopo Ottaviano, l'imperatore Tiberio si trasferì per dieci anni sull'isola e da qui si occupò degli interessi dell'impero. La presenza dei due imperatori a Capri influì notevolmente sull'architettura e sullo sviluppo della zona urbana. Restano testimonianze evidenti di Villa Jovis, Villa Palazzo a Mare e Villa Damecuta, le altre la cui presenza risulta oggi meno evidente erano: Villa Tragara, Villa d'Unghia Marina, Villa del Colle San Michele, Villa del Castiglione, Villa Truglio a Marina Grande, Villa di Aiano, Villa di Capo di Monte (attuale Villa San Michele), Verso il 1300, con la fondazione della Certosa di San Giacomo, i frati Certosini, forti dei privilegi conferiti loro da Papa Gregorio XI, introdussero una serie di forti dazi che suscitarono il malcontento della popolazione ed i conseguenti disordini. Nell'Ottocento Capri cominciò ad essere conosciuta nel mondo. In un primo momento deve la sua fama al fatto di essere un punto strategico per il controllo del sud Italia e sede d'aspre lotte tra i Francesi del regno di Napoleone, succeduti ai Borboni, e gli Inglesi. In seguito la fama di Capri crebbe grazie all'interesse romantico per i viaggi, che portò sull'isola i primi di una lunga serie di stranieri. Capri divenne un luogo dove dedicarsi all'otium e all'arte di ricevere gli ospiti. Solo alla fine dell'Ottocento, con l'apertura del Quisisana, approdò a Capri un turismo fatto di nobili, reali, e personalità della politica e dell'industria. La fortunata caratteristica dell'ospitalità caprese è stata quella di saper accogliere con la stessa cura e discrezione persone d'ogni sorta. Ancora oggi Capri resta una meta desiderata e sognata, visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo, che vi restano un solo giorno o più, che siedono nella vetrina della Piazzetta per combattere l'anonimato, e ancora oggi si possono incontrare artisti nelle stradine solitarie, che dipingono, scrivono e usano l'energia dell'isola per riversarla nel loro prossimo libro o film o album.
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